Maestra Bice Tortorella Amico: anche quest’anno è dedicato alla docente prematuramente scomparsa il Premio Giuria 7-10 anni
L’indimenticata maestra salernitana della scuola primaria Bice Tortorella Amico, scomparsa prematuramente alla metà degli anni ‘50, è ancora oggi parte integrante della memoria della comunità, e Libro Aperto Festival decide di omaggiarla anche nel 2024 intitolandole il premio della giuria dei più piccoli, proprio quei bambini a cui lei si dedicava con cura e passione.
Bice Tortorella nacque a Capriglia (SA) nel gennaio del 1924. Conseguì una laurea in Lettere Moderne presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, ed iniziò subito la sua meravigliosa carriera da insegnante dedicandosi alla formazione e all’educazione delle giovani menti.
Donna forte e appassionata, viveva in simbiosi coi suoi libri e in ogni modo cercava di trasmettere ai suoi studenti la passione per la lettura. Il suo modus operandi e la passione che riversava in ogni ambito della vita - dalla musica alla lettura, dalla cultura alla poesia - sono ancora oggi fonte di ispirazione per chiunque.
Libro Aperto Festival non poteva non dedicarle uno spazio di memoria e di riflessione. Le figlie Ester e Franca rappresentano lo specchio della passione trasmessa dalla mamma, che ritrovano nelle pagine del suo diario, dove la maestra descriveva le sue giornate a scuola, in modo particolare con riflessioni su quel “materiale umano” del quale si sentiva fortemente responsabile.
“Responsabilità” è sicuramente la parola chiave che caratterizza il lavoro di un buon maestro, o di chiunque si occupi di accompagnare i ragazzi e i bambini in questo viaggio meraviglioso che è la vita, e la maestra Tortorella era una maestra responsabile, una perfetta compagna di viaggio, che ha lasciato nel cuore dei suoi allievi e della sua famiglia un vuoto incolmabile. Il suo ricordo resta indelebile così come i valori e le passioni che con ardore ha cercato di trasmettere a chi ha avuto la fortuna di conoscerla.
Fu pioniera dell’importanza che oggi viene attribuita alla lettura nel mondo della formazione: il suo scopo era educare ad una lettura immersiva, quella lettura che ci fa scoprire mondi, parole, storie, emozioni e che non lascia indifferenti. Il ruolo dell’educatore è proprio quello di accompagnare il bambino nell’“incontro” con le parole e con le storie, lasciando che quest’ultimo possa attribuire ad esse un significato suo, orientato ma mai veicolato. Quell’Incontro di cui parla Guardini, che non è mero scontro fisico, ma incontro che permette il riconoscersi.
Tutto questo lo troviamo nel modo di lavorare della Maestra Tortorella, ma anche nel filo conduttore di tutto il progetto formativo ed educativo di Libro Aperto festival, che per questo ha deciso di omaggiare l’indimenticata docente.