Libro Aperto Festival: Epilogo
La Letteratura è un’opportunità di solitaria catarsi.
Leggere offre la possibilità di godere della propria individualità e di analizzarla lasciando che subisca l’influenza delle pagine, il che rende i libri simbolo di un momento formativo fondamentale e proprietari di qualcosa di nostro.
Assistere, durante i 3 giorni di festival, a centinaia di ragazzi che univano i propri mondi chiusi è stato emozionante e stimolante, ancor di più essere di supporto “dietro le quinte” alla grande macchina che mette in moto un’esperienza ricca di occasioni ed emozioni.
Libro Aperto Festival appartiene ai ragazzi. Tutti quanti. In un mondo veloce, frenetico, dove a volte non sembra esserci spazio per noi ci ricorda che invece vi siamo al centro.
Comunicare e condividere sono attività intrinseche nell’uomo e l’evento offre un luogo sicuro dove farlo, appoggiati da una spalla infallibile: i libri.
Per ragazzi come me, inoltre, è stato possibile vivere il festival “dall’interno” e comprendere il lavoro, l’impegno e la passione necessari per l’organizzazione dell’evento.
Dopo un’iniziale ansia da prestazione, la fiducia e le responsabilità ricevute mi hanno motivato a provarci e mettermi in gioco.
Protetta dal mio badge “STAFF” (che ha portato più di una persona a darmi del Lei), ho avuto occasione di conoscere il mondo della comunicazione più da vicino, ma anche di intrattenere conversazioni e relazionarmi con personalità diverse in uno scambio ricchissimo. In fondo, come ha detto la nostra Direttrice, la professoressa Angela Albarano, “I ragazzi rispondono agli stimoli che gli diamo”. Per questo, credo che la cosa più bella che Libro Aperto ci insegna sia che ai ragazzi, semplicemente, andrebbe detto di credere in loro stessi.
Il festival è un memorandum meraviglioso dell’importanza della lettura e, in accordo con essa, non lascia nessuno da parte.
Un evento così, per essere pensato ed organizzato, richiede un amore sconfinato per i giovani e per la vita.
Grazie, di cuore
Ludovica